Google Analytics, vietato l’uso in Italia. Come dobbiamo comportarci?
Nelle ultime settimane giornali e siti specializzati hanno lanciato l’allarme sull’uso di Google Analytics (GA). Questo è avvenuto dopo che il Garante per la Privacy italiano ha ammonito un’azienda, che usava questi strumenti sul proprio sito, intimandola di toglierli entro novanta giorni. Da un’indagine è infatti emerso che Analytics compie un trasferimento di dati europei all’estero, illecito per l’attuale normativa. In particolare il trasferimento avviene verso gli Stati Uniti, paese nel quale la normativa vigente non dà adeguate garanzie in termini di sicurezza.
Cerchiamo di fare chiarezza: per questo chiediamo l’aiuto del nostro esperto in materia, Andrea Tozzi, CEO di Connecta.
Iniziamo chiarendo cosa sono i Google Analytics?
Google Analytics è uno strumento che permette di conoscere ed analizzare i dati digitali relativi ad un sito. Quindi misurarne il traffico, tracciare il comportamento degli utenti ecc. Conoscere queste informazioni è fondamentale ad esempio per l’analisi delle campagne online al fine di individuare quelle più efficaci e in linea con gli interessi degli utenti.
Cosa emerge dall’indagine del Garante?
Ce lo dice direttamente in una nota. “I gestori dei siti web che utilizzano GA raccolgono, informazioni sulle interazioni degli utenti con i predetti siti, le singole pagine visitate e i servizi proposti. Tra i molteplici dati raccolti, indirizzo Ip del dispositivo dell’utente e informazioni relative al browser, al sistema operativo, alla risoluzione dello schermo, alla lingua selezionata, nonché data e ora della visita al sito web.” Tutti questi dati vengono trasferiti negli Stati Uniti in modo non conforme all’attuale normativa. Vi sottolineo che il titolare dei dati non è Google. I responsabili siamo noi che abbiamo installato sul nostro sito lo script di Analytics.
Cosa rischiano le aziende?
L’azienda segnalata dal Garante ha tempo novanta giorni per adeguarsi. Dopo rischia una sanzione. Il nostro Paese non è comunque il primo ad avanzare la questione Analytics. Già Francia ed Austria, hanno sollevato il problema, ma in questo caso il Garante si è limitato ad una diffida. Certamente considerata la diffusione di Google Analytics si presenta per le aziende una fase delicata di transizione ed incertezza. Ci troviamo in un limbo, in attesa che Stati Uniti ed Europa si accordino in merito al trasferimento dei dati.
Invio massivo di mail con richiesta di cancellazione dati, cosa fare?
Molte aziende che usano Analytics stanno ricevendo una mail in cui il mittente chiede la cancellazione dei dati registrati tramite accesso al sito. Ignorare la mail non è certo il giusto approccio, il mittente infatti si sta avvalendo di un suo diritto, anche se è innegabile la complessità della materia e le molteplici interpretazioni che ne emergono. Il mio consiglio è certamente di cancellare i dati come richiesto, ma per fare questo c’è bisogno del client ID, che nella mail non viene fornito, quindi va richiesto al mittente. La scelta migliore è certamente farsi supportare da esperti in materia, non solo per la cancellazione dati, ma soprattutto nella ricerca di una alternativa a Google Analytics 3, di cui il Garante italiano ha evidenziato chiaramente i limiti.
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